Psicoterapia Infanzia Sintomi del Bambino
I sintomi veicolano un messaggio, un tentativo di dire un’angoscia o dei cambiamenti avvertiti come traumatismi che in alcun altro modo potrebbero trovare espressione.
Durante i primi anni di scuola possono emergere diverse difficoltà scolastiche, spesso manifestazioni di un disagio più generale. Affrontarle e sostenerle precocemente può ridurre il rischio che i problemi perdurino.
Questa fase della vita è caratterizzata da profondi cambiamenti corporei, affettivi, relazionali e cognitivi. Eventuali criticità possono esprimersi anche attraverso difficoltà scolastiche che è importante accogliere ed elaborare.
Sostegno Psicologico Apprendimento per Pre-adolescenti e Adolescenti
Ascoltare e dare rilevanza alle domande che si celano nel sintomo di un bambino o di un adolescente permette di affiancarlo nel processo di costituzione soggettiva e di riscrittura delle proprie tracce, della propria storia.
La crescita coinvolge e mette alla prova l’intero nucleo familiare e sociale, richiedendo a tutti la fatica di tollerare vicinanza e separazione, somiglianza e diversità.
Le esperienze formative avvengono in uno specifico ambiente socio culturale di cui sono contemporaneamente anche l’espressione.
Alla base del disagio scolastico possono esserci anche difficoltà di carattere relazionale, emotivo, affettivo, difficoltà a tollerare la frustrazione, il conflitto, l’autorità, i limiti.
Adolescenza InForma è un equipe di professionisti che si occupa di adolescenza a Verona.L’equipe è composta da psicologi, psicoterapeuti, neuropsichiatri infantili, psichiatri che operano secondo un approccio multidisciplinare integrato.
Le funzioni proprie del Centro Nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza sono la promozione, l’informazione e la comunicazione delle politiche a favore del mondo minorile e una raccolta bibliografica.
Il Progetto “Generazioni Connesse” è co-finanziato dalla Commissione Europea e ha lo scopo di promuovere strategie finalizzate a rendere Internet un luogo più sicuro per gli utenti più giovani, promuovendone un uso positivo e consapevole.
Foto di giselaatje da Pixabay
Si riferiscono ad acquisizione ed esecuzione delle abilità motorie coordinate notevolmente inferiori rispetto a quanto atteso considerate l’età cronologica dell’individuo e l’opportunità che l’individuo ha avuto di apprendere e utilizzare tali abilità.
Foto tratta dal film “Tree of Life”
I sintomi veicolano un messaggio, un tentativo di dire un’angoscia o dei cambiamenti avvertiti come traumatismi che in alcun altro modo potrebbero trovare espressione.
La nascita di un bambino non segna il lieto fine dell’amore, come nelle storie di romanzi e film, ma un altro e complesso inizio. Spesso il bambino manifesta un sintomo, una forma di sofferenza indicibile o inspiegata. È un bambino desiderato e agiato eppure qualcosa si arresta e ripete un’esigenza altra.
Nei soggetti con sindrome di Down il funzionamento intellettivo non cresce né rimane stabile nel tempo. Tra QI ed età cronologica vi è un rapporto inversamente proporzionale.
Nel 1965 la psicoanalista dell’infanzia Maud Mannoni evidenziava la crisi in atto nel Sistema Scolastico e l’impossibilità degli insegnanti di esercitare la loro funzione al meglio secondo le esigenze di ciascun allievo.
Per accedere a un contesto regolato come quello scolastico è necessario abituare il bambino a diverse separazione nella forma di: tagli, frustrazioni, no, limiti e attese.
Nell’esperienza del panico, il soggetto ha paura di perdersi e sente che la propria identità si sparpaglia nell’illimitato. Pan riguarda il tutto, il senza confini. Infatti l’attacco di panico, solitamente, si scatena in quei luoghi di transito, senza appigli stabili dove l’identità tende a disperdersi in spazi indefiniti, senza contorni precisi, come piazze, supermercati, metropolitane.
Un modo per pensare la differenza tra procedure di calcolo e algoritmi: le prime sono passaggi determinati per un problema specifico, mentre gli algoritmi sono istruzioni e decisioni più generali per risolvere una categoria di problemi più complessi. I bambini vengono esposti al loro apprendimento durante l’intero ciclo di Scuola Primaria.
Alcuni studi dimostrano che l’infante nasca già con una certa predisposizione a comprendere i concetti matematici di base, come il concetto di quantità. Ma questa predisposizione deve essere sviluppata e rafforzata nel tempo attraverso l’esperienza.
Durante i primi tre anni della Scuola Primaria i bambini sono chiamati a manipolare e ad apprendere le basi del linguaggio e del ragionamento matematico. Questi fondamenti basilari riguardano il senso dei numeri, il concetto di quantità, le prime procedure di calcolo e di risoluzione di problemi tramite algoritmi.
Il corsivo è uno stile, un carattere di scrittura formato da congiunture che richiede maggiore precisione e attenzione nell’esecuzione del tratto. Perché viene insegnato al bambino durante i primi due anni di scuola Primaria?
– Tutto comincia a esistere solo dopo che l’ho desiderato? Oppure c’era già e io l’ho soltanto evocato?
– Entrambe le cose. Fantàsia è il regno delle Storie. Una Storia può essere nuova eppure raccontare di tempi immemorabili. Il passato nasce con lei. Dal momento che tu gli hai dato un nome è esistito da sempre.
Lo sportello individuale di ascolto non è l’unica attività che lo psicologo potrebbe portare per e nella scuola. Altre sono le urgenze che la scuola deve affrontare.
DSA misto, una bambina presenta questo profilo di funzionamento, diagnosticato all’inizio della quarta classe Primaria. La diagnosi di disturbo non deve limitare o dispensare dalle potenzialità creative e immaginative insite nell’apprendimento.
Provare a esporsi davanti agli altri, con la propria presenza corporea e il suono della propria voce, per molti bambini e ragazzi risulta un atto di coraggio. In vista dell’esposizione, il corpo si carica di una tensione ansiosa che si manifesta anticipatamente sotto forma di diverse forme d’ansia.
La rete degli standard di acquisizione normale dei processi di apprendimento sembra offuscare, di fatto, la singolarità e le sue differenze. La divisione retorica tra “bambini speciali” e “bambini normali” difficilmente consentirà di creare un clima inclusivo, valorizzando e accettando modalità differenti di essere e di apprendere.