Adolescenti e attacchi di panico. Il fenomeno si è intensificato negli adolescenti nell’ultima fase del lockdown, nel passaggio tra la casa e il ritorno a scuola, al fuori.

Panico è un termine più che mai inflazionato, usato da genitori e adolescenti in maniera impropria per descrivere un’intensa paura nella preparazione o nello svolgimento, ad esempio, di una verifica o di una interrogazione. Paura e panico sono fenomeni distinti seppure presentino un comune denominatore affettivo: l’angoscia.

Nella paura la sensazione di angoscia si lega a una forma, si localizza in oggetti o eventi determinati. Nell’ambito scolastico, ad esempio, possiamo trovare intensa paura della scuola, nei confronti di un insegnante specifico o verso una data materia.

Nel panico, invece l’angoscia è più diffusa. Il soggetto panicato è in preda a un’angoscia potente che non ha riferimenti. A livello mitologico, il termine deriva dal Dio Pan che assaliva le ninfe nelle foreste generando in loro un terrore panico. Etimologicamente Pan riguarda il tutto, il senza confini. Infatti l’attacco di panico, solitamente, si scatena in quei luoghi di transito, senza appigli stabili dove l’identità tende a disperdersi in spazi indefiniti, senza contorni precisi, come piazze, supermercati, metropolitane. Nell’esperienza del panico, il soggetto ha paura di perdersi e sente che la propria identità si sparpaglia nell’illimitato.

Come si presenta?

L’attacco di panico è un evento improvviso in cui il corpo domina la scena e s’impone in tutta la sua incontrollabilità. Spesso il soggetto non riesce più a respirare e si sente morire. Sintomi cognitivi frequenti: paura di morire, di impazzire, di perdere il controllo. Sentimento di derealizzazione (di irrealtà) e di depersonalizzazione. A ciò si aggiungono i sintomi somatici: sensazione di soffocamento, brividi nausea, dolori addominali. Palpitazioni e aumento del battito cardiaco, che risuona in tutti gli organi. Respiro corto, tremori, scosse.

La congiuntura di scatenamento del panico non ha una causalità universale, dipende dalla storia singolare di ciascun soggetto. Può derivare da un lutto o da una perdita, perdita del lavoro o di un amore/amicizia. Può essere provocato dal rivivere una condizione intensa di inermità o da richieste eccessive per il soggetto. A livello clinico, con adolescenti e attacchi di panico, si cercherà di ricollocare il panico a partire dalla storia del soggetto, cercando di circoscrivere la funzione che questo fenomeno ha su quella vita. Se il panico riesce a rientrare in un discorso, in una storia, in una catena associativa, il soggetto potrà trovare un aggancio rispetto a sé e al proprio desiderio.

Per approfondire il fenomeno si consideri la Graphic Novel: Quando tutto diventò blu di Alessandro Baronciani, Bao Publishing Editore.

(Photo by Sarah Outeiro from Pexels)