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Le esperienze formative avvengono in uno specifico ambiente socio culturale di cui sono contemporaneamente anche l’espressione. La società attuale sembra caratterizzata, tra le altre cose, da un certo individualismo, dal culto dell’immagine e del corpo, da una forte competitività, da relazioni sempre più virtuali. È una società che invita a evitare frustrazioni, delusioni e sofferenza in favore di un’esistenza ideale, grandiosa, onnipotente e senza limiti.
In questo contesto l’esperienza di apprendimento tra pari può mettere duramente alla prova poiché, in controtendenza rispetto alle attese grandiose, propone inevitabilmente anche momenti di insoddisfazione, di fatica, di conflitto, di riconoscimento dei propri limiti. Questo può riportare ad una consapevolezza più realistica e complessa quell’immagine di sé perfetta e grandiosa, ma può anche generare una profonda sofferenza.
A questo si è aggiunta, più recentemente, la situazione sanitaria legata alla pandemia che, oltre a muovere angosce profonde, su un piano concerto ha causato lutti e separazioni, ha sconvolto il modo abituale di gestire relazioni e attività e sta portando a una crisi economica sempre più diffusa. Il mondo della scuola e della formazione sta cercando di trovare una via per mantenersi attivo anche in questo mutato contesto storico con tutti i limiti della didattica a distanza. Bambini, ragazzi, giovani adulti e le loro famiglie si sono trovati a dover fare i conti con la difficoltà di mantenere relazioni e di adeguarsi a nuove modalità formative e lavorative.