Soggetti AD/HD con Disattenzione predominante sono solitamente dipinti con la testa altrove, letteralmente. La disattenzione e la mancanza di ascolto sembrano però tra i quadri tipici con cui si raffigura pre-adolescenza e adolescenza. Quando allora diventa disturbo?

I segni diventano clinici quando si presenta un’evidente difficoltà a rimanere attenti in maniera sostenuta in diversi contesti di vita, compromettendone l’adattamento. Ciò inficia buona parte delle attività che richiedono un certo grado di sforzo, per cui non si riesce a lavorare sul medesimo compito in maniera prolungata. Ciononostante ci sono alcune attività che possono mantenere comunque il coinvolgimento del/la giovane con deficit di attenzione per più tempo. Attività più stimolanti che, probabilmente, non richiedono quello sforzo cognitivo dovuto anche al vincere uno stato preliminare di noia. Per esempio: videogiochi, andare in bicicletta, alcuni programmi televisivi, alcuni giochi all’aria aperta. Anche per questa contraddizione il disturbo risulta di difficile comprensione a livello scientifico.

La memoria di lavoro è qui una componente altamente compromessa. Deficit nella memoria di lavoro e nelle funzioni esecutive (pianificazione, ordine e controllo) risultano fattori di rischio per il successo scolastico e lavorativo. Gli stimoli faticano a essere selezionati, così come le interferenze non sono arginate in riferimento alle richieste di un compito. La mente del soggetto con Disordine di Attenzione risulta quindi spesso in un sovraccarico di stimolazione. Il soggetto stesso si vede provato fisicamente, sovrastato da imput che frammentano la sua attenzione e che non riescono a trovare organizzazione, tantomeno gestione. La società attuale, con gli imput permanenti della Rete Internet, ha probabilmente alimentato la comparsa di tale disordine, lo stile di vita delle famiglie può rafforzarlo.

AD/HD con Disattenzione predominante

(Foto di Tara Winstead da Pexels)

Disattenzione e Adolescenza

La manifestazione di AD/HD con Disattenzione predominante si riscontra prevalentemente in pre-adolescenza e in adolescenza, dove la componente iperattiva è solitamente ridotta. Il soggetto, pur fermo e composto, è inondato da sensazioni di instabilità e agitazione interiore. 

Potremmo dire che una sorta di iperattività invade comunque il soggetto con Deficit di Attenzione. Un’iperattività in assenza di attività fisica. Il moto perpetuo si riscontra a livello cognitivo e immaginativo. In questo caso, possiamo parlare di un’ipertrofia dell’immaginazione, ovvero un’incapacità di frenare e autoregolare percetti e affezioni che vanno a incistarsi e attivare continuamente pensieri e immaginazione, scartando l’adattamento al principio di realtà.

Spesso il/la giovane vive un forte senso di isolamento rispetto ai coetanei e alle richieste del mondo. Ciò può generare sbalzi di umore, una stasi depressiva e di totale sfiducia in sé, o ancora un forte senso di ansia anticipata circa le richieste sociali e scolastiche. Un sostegno Psicoaffettivo all’Apprendimento può dunque andare a lavorare sul ripristino di fiducia e accezione di sé, offrendo il tempo e lo spazio per cercare di modulare e credere nei propri tempi pur tenendo in considerazione le richieste esterne.

(Immagine in evidenza da Pixabay)