La Storia Infinita, un libro sulla rinascita dell’immaginazione a partire da un’affermazione desiderante, sempre da rinnovarsi.

“– Tutto comincia a esistere solo dopo che l’ho desiderato? Oppure c’era già e io l’ho soltanto evocato?

Entrambe le cose. Fantàsia è il regno delle Storie. Una Storia può essere nuova eppure raccontare di tempi immemorabili. Il passato nasce con lei. Dal momento che tu gli hai dato un nome è esistito da sempre.” (pp. 238-239)

La storia infinita, libro scritto da Michael Ende, intreccia l’avventura in un mondo fantasy alla riflessione sulla vita dell’immaginazione. Mostra come il desiderio di immaginare non sia altro dalla sua continua formazione, dai suoi rilanci e dalla sua messa in forma. Una sorta di volontà tutta desiderante.

Fantàsia

La geografia fantàsica, quella che si apre ogni volta che il lettore partecipa nella storia di un libro, è difficile da spiegare. I punti cardinali mutano continuamente così come i confini tra un paese e l’altro. Fantàsia è creazione, frutto di un desiderio inesauribile che serba in sé il potere di iniziare ancora, ogni volta, a scorgere nuovi germogli di vita.

All’inesauribilità della vita desiderante rimane pur sempre in agguato l’attrazione del nulla che, come una una nebbia di apatia o una palude di tristezza, sopravanza a ogni angolo. Nullificazione e nientificazione agiscono e premono su ogni cosa, privandole di qualsivoglia nome e immagine.

Implicazione

Il lettore della Storia Infinita diviene parte irrevocabile della storia stessa perché è la sua storia.

“Lui, Bastian, entrava in scena come personaggio del libro di cui sino a quel momento si era creduto lettore. E chissà quale altro lettore ora lo stava leggendo, e a sua volta credeva di essere soltanto un lettore… e così di seguito all’infinito”. (p. 200)

Il lettore entra nella scena, inquadrato nella storia stessa e, seguendo la linea del suo desiderio, dà forma agli eventi che accadono in Fantàsia. È la storia infinita del desiderio, il suo.

Citazioni tratte dal libro: Michael Ende, La storia infinita, Longanesi, Milano 1984.

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