Ggli obiettivi generali dell’intervento sono, in primo luogo:
- Accogliere la richiesta e comprendere il contesto in cui emerge una difficoltà di apprendimento;
- Ascoltare i familiari per valutare insieme la presenza di eventuali disagi;
- Ascoltare il bambino o l’adolescente per capire quelli che vive come aspetti di maggior debolezza;
- Esplorare e sostenere le sue competenze;
- Offrire uno spazio “neutro” esterno alla scuola e al proprio ambiente domestico.
Più nel dettaglio, inoltre, gli obiettivi specifici dell’intervento sono:
- Strutturare un percorso di affiancamento psicoaffettivo in modo da offrire uno spazio di elaborazione di emozioni, ansie e fantasie;
- Ridurre inoltre l’eventuale disagio affettivo-relazionale;
- Fornire una risposta ai bisogni delle famiglie;
- Rafforzare la percezione di competenza l’autostima e la motivazione allo studio;
- Potenziare le abilità cognitive e metacognitive (controllo e organizzazione) funzionali all’apprendimento;
- Favorire il buon uso delle strategie di apprendimento attraverso metodologie didattiche singolarizzate;
- Coordinare le interrogazioni e la preparazione per le prove scritte;
- Migliorare le competenze di base (lettura, scrittura, matematica-geometria, comprensione del testo, inglese).
Individuare così, insieme ad un tutor dedicato, le aree su cui lavorare maggiormente:
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- Espressone scritta e orale delle proprie competenze;
- Argomentazione e ragionamento;
- Concentrazione e memoria di lavoro;
- Acquisizione di un linguaggio più sicuro;
- Organizzazione del tempo di studio a casa;
- Rimodulazione infine del metodo e delle strategie di studio.
(Immagine in evidenza: Foto di Andrea Piacquadio da Pexels)